Le Cinque Anime della Scultura. IIIa Edizione – concept curatoriale e presentazione degli artisti

«La scultura, come tutte le arti, è una via regia per conoscere il mondo e svelarne i segreti.”

Olivier Delahaye, Le Ventre lisse, 2005

Tablinum: quante declinazioni può conoscere l’arte? Tra le infinite sfumature con cui l’artista plasma la propria visione del mondo abbiamo cercato d’indagare le vie per cui si snodano le suggestioni di cinque scultori.

Cinque. Un numero non certo casuale. Un numero simbolicamente evocativo che fin dai tempi antichi è  associato all’atto di sperimentare, alla conoscenza concreta dei fatti, del cambiamento, del “mutamento di stato” di una situazione.

Gli antichi greci lo riconducevano a Hermes, messaggero degli dei, tramite tra cielo e terra. Cinque sono anche i sensi che fanno da bussola per l’essere umano nella sua esistenza: da un punto di vista emotivo, mentale e fisico, ad una condizione sempre nuova.

Il numero cinque è simbolo di una mente polimorfa,  costantemente  votata all’intelligenza e alla curiosità, porta con sé la tendenza ad avvicinarsi, a volte anche in modo pericoloso, a linee di confine, di trasgressione.

Il Numero Cinque è legato alla quinta lettera dell’alfabeto ebraico : Hey ( ה ), che significa intuizione, illuminazione. I cabalisti, individuano tre stadi per la lettera Hey, i quali si pongono su tre livelli diversi, successivi, in merito allo sviluppo della consapevolezza dell’essere umano nell’arco di tutta la propria esistenza.

Il mistero della nascita, la totale inconsapevolezza con cui l’essere umano è “gettato” in questo mondo, viene qui superata dall’entusiasmo nello scoprire quanto di bello e fertile è presente nel mondo che lo circonda. Arriviamo, qui, a intuire quella misteriosa potenza all’interno della nostra esistenza che ci sospinge al di là della contingenza.

Ma non dimentichiamo che questo numero conserva in sé  la  forza  dell’autoespressione. E Infatti, le componenti fisiche corrispondenti alla capacità di parlare, sono esattamente cinque: lingua, denti, palato, labbra e gola.

hans makart i cinque sensi.jpgProprio per la complessa interazione tra intelletto e parola, il cinque suggerisce di utilizzare ogni tipo di disciplina interiore ed esteriore, al fine di “traghettare” la nostra personalità, da uno stato di disagio, di ricerca di un aliquid, allo stato desiderato. Solo governando bene la comunicazione, l’espressione di idee, sentimenti e fatti, è possibile giungere a uno scambio equilibrato e quindi crescere.

Una simbologia tanto intensa che trova le sue diverse impressioni nelle opere di questi cinque scultori. Armonia e contrasto, ricerca e sublimazione si fondono nelle loro opere.

La scultura riunisce in sé il concreto tentativo di plasmare il mondo che ci circonda e allo stesso tempo di infondere ad esso le suggestioni che s’imprimono con maggiore forza nell’animo umano. Un’interpretazione di cui l’artista si trasforma in un medium privilegiato.

La terza edizione de Le cinque anime della scultura, presso officinacento5 si rivela un tentativo di plasmare il mondo che ci circonda grazie a un’ acuta analisi dei propri sensi e una declinazione fatta di suggestioni che si concretizza in cinque diverse anime d’artista.


LE CINQUE ANIME DELLA TERZA EDIZIONE

Risultati immagini per alexandra slava sevostianova

 Alexandra Slava Sevostianova,  artista dalle origini ucraine, è anagraficamente la più giovane tra gli artisti selezionati per questa terza edizione.

La sua è una carriera di promettenti successi: a soli vent’anni, Alexandra Slava Sevostianova ha già riscosso importanti riconoscimenti tra cui quello di The Art Renewal Center e le sue opere sono già parte di importanti collezioni private in Ucraina, Malta, Francia e in Italia.

In occasione delle Cinque Anime della Scultura, esporrà quattro opere, plasmate in argilla, in cui al rigore anatomico, riecheggiante una classica perfezione, si fonde la forte sensibilità di un’artista che sa guardare oltre la contingenza librandosi sulle ali delle proprie emozioni.

Le sue sculture si fanno manifesto della lotta che lo scultore ingaggia in favore di bellezza e verità contro la trivialità della vita di tutti giorni. Proprio la volontà di librarsi al di sopra delle brutture della quotidianità in nome di un più alto ideale è l’ispirazione primaria di “Call for Angels” una scultura che si fa manifesto programmatico delle emozioni che spingono l’artista all’atto creativo.

“My Ukraine” è un tributo alla propria patria d’origine stretta nelle spire di serpenti che non sono riusciti a piegarne la forza e pronta a risorgere più bella che mai.  “The Unbearable Lightness” esprime tutta l’insostenibile leggerezza di un rapporto amoroso come tanti, vissuto fra gli alti e i bassi della quotidianità, ma che non abbandona la propria aspirazione a sublimarsi in un sentimento eterno e incorruttibile. “Take My Pain Away”  è un autoritratto in cui l’artista non esita ad esporsi all’occhio dello spettatore in tutta la propria fragilità interiore.


Risultati immagini per cecilia martin birsaCecilia Martin Birsa dichiara di non poter vivere che d’Arte: “senza potrei solo sopravvivere”.

Ed è proprio questa urgenza irrinunciabile, quanto il respirare, che emerge nelle sue sculture. Esse sono realizzate con un medium inusuale che ci stupisce per la sua semplicità e per le forme che la scultrice riesce, non senza fatica, a liberare da esso: la pietra di fiume con tutta la sua atavica imprevedibilità che “parla di magma, abissi, ghiaccio e terra”.

Medium come la mucronite, il granito o il serpentino richiedono un vero e proprio atto di maieutica per liberare quelle forme che attendono in un dormiveglia, durato secoli, forse anche millenni, di essere risvegliate.

In occasione de Le Cinque Anime della Scultura, Cecilia Martin Birsa riproporrà tre opere accolte con grande successo in occasione della sua ultima personale a Venezia presso la Galleria Melori&Rosenberg in concomitanza del cinquecentenario del Ghetto Ebraico di Venezia: “Arcuata”, “Donna allo Specchio” e “Nodo Nero”.

In queste sculture, l’artista libera dalla pietra forme dalla sensualità atavica propria dell’universo femminile che si rivela saldamente legato a quel mistero arcano e inesauribile che è la vita e che giunge attraverso tutto ciò che ruota attorno a esso.


teresa conditoTeresa Condito è stata membro del Collettivo la Grand Bouffe presso la 56° Biennale di Venezia, dove ha ricevuto il premio ufficiale dallo stato del Guatemala e dal Commissario del Padiglione Nazionale. Torna ad esporre con Tablinum a seguito di Ars Naturans, svoltasi in agosto presso il Museo Giardino Botanico di Villa Carlotta.

Il suo sviluppo artistico vede nella creazione di volumi scultorei la sua forma comunicativa più efficace ed espressiva. I materiali prescelti spaziano  dal marmo al corten passando per l’alluminio, l’acciaio, il plexiglass e le pietre preziose.

Le opere esposte in occasione de Le Cinque Anime della Scultura esprimono eloquentemente una fase di forte ispirazione artistica in cui le emozioni fanno scaturire nuove soluzioni creative. Nascono così opere come “Black and White”, “Thrill” e “Metamorphosis”.

Si tratta di sculture in plexiglass di piccolo formato in cui alla trasparenza di questo materiale si legano  forme volutamente astratte e colori contrastanti fra loro, così come le due facce da cui è possibile ammirare la scultura in un corto circuito emozionale che restituisce la forte emotività dell’artista e lo stato di continua metamorfosi in cui esercita la propria particolare sensibilità mediante il processo creativo.


Risultati immagini per roberto piaiaRoberto Piaia ha da sempre rappresentato l’animo femminile fondendo nelle sue opere, pittoriche e scultoree, l’insegnamento degli antichi maestri a tecniche fortemente innovative, frutto di studio e sperimentazione costanti che lo rendono un vero e proprio pioniere.

Ideatore della tecnica pittorica dell’Assurfivo, Piaia nel 2009  entra ufficialmente nel Gotha dei migliori pittori d’Italia, avendo ricevuto dal Comitato Critico del Catalogo d’Arte Moderna, edito da Mondadori, la classificazione di AIC, cioè Alto Interesse Critico. Nel 2011 espone alla 54 Biennale di Venezia padiglione Italia e presenta ufficialmente la sua prima  statua di marmo di Carrara “Iris” e un dipinto  a olio dal titolo “Darya in Cladico”.

In ambito scultoreo la sua ricerca lo ha portato a rielaborare un’ ideologia artistica  in cui il classico si congiunge alla dinamicità. Per questo le sue sculture si fanno fusione di valori al contempo pittorici e scultorei.

Le sue creazioni scultoree sono realizzate utilizzando il marmo statuario o la fusione di bronzo. In esse pur mantenendo come soggetto d’ispirazione la figura femminile, i volumi del corpo sono costituiti da una doppia elica che si avvita su se stessa creando una spirale.

Piaia presenterà durante Le Cinque Anime della Scultura  “Mudra” e “Oltre in Bronzo” realizzate una in bronzo, l’altra con una particolare lega in bronzo e acciaio frutto di studi e sperimentazioni personali. In Mudra, Piaia traspone sul piano scultoreo i concetti propri dell’Assurfivo che fondono inscindibilmente rappresentazioni che scopriamo solo in apparenza inconciliabili:  il realismo figurativo di volto e mani astrae la propria compostezza dal sapore accademico nel volume spiraleggiante del corpo, dove le forme richiamano concetti tipicamente surrealisti dominati dall’arcano e dalla fantasia.

In “Oltre in Bronzo” il concetto di leggerezza e scomposizione materica è richiamato dalla scomposizione del corpo femminile in una doppia elica in cui l’esecuzione rasenta l’utopia in “uno studio machiavellico di pieni e vuoti”.


Risultati immagini per pablo atchugarryPablo Atchugarry si divide fra l’Uruguay, sua patria d’origine, e l’Italia, a Lecco, dove vive dal 1978.

Sin dagli albori della propria carriera ha dedicato la propria ricerca artistica alla scultura esprimendo attraverso vari materiali la propria poetica, componendo con cemento, legno e metalli fino ad approdare al marmo statuario di carrara con il quale ha realizzato le sue celebri sculture monumentali.

Giunto in Italia, a Lecco, nel 1978, ha intrapreso la sperimentazione e la creazione di sculture monumentali in marmo di carrara. Il suo primo tributo non può che essere a Michelangelo Buonarroti con due opere “ La lumiere” e “ la Pietate”.

Diventato ormai un’ icona artistica dell’ Uruguay, ha realizzato in occasione della 50ª Biennale di Venezia il gruppo scultoreo “Soñando la Paz”.

Nel 2015 ha esposto 40 delle sue opere in una personale a Roma presso il Museo dei Fori Imperiali “Pablo Atchugarry. Città Eterna, eterni marmi”  e ha realizzato per il padiglione Uruguaiano della Expo 2015 una scultura intagliata nel legno di un ulivo vecchio più di 800 anni, intitolata “La vida después de la vida” 

L’artista presenterà in occasione de Le Cinque Anime della Scultura la sua ultima creazione, “Senza Titolo”, da poco terminata, in marmo statuario di Carrara.

Il marmo sembra schiudersi al tocco dello scalpello di Pablo  Atchugarry in candide pieghe che mutano e al contempo si cristallizzano scandendo il tempo dell’Arte che scorre con l’apparente lentezza delle creazioni immortali. Essenzialità e purezza delle forme sono il linguaggio di quest’opera che ci si presenta senza un titolo stabilito dall’artista e lascia libera l’interpretazione dello spettatore di spaziare fra significante e significato.

 

 

Displaying 2016 - Statuary Carrara marble h 60.5x30x22 cm Untitled.jpg

Senza Titolo, marmo statuario di Carrara, 60,5 x 30×22 cm, 2016

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Olympos: Demeter, the Goddess of Nature

333px-Demeter_Pio-Clementino_Inv254Tablinum: my dear readers, we have now reached the end of our cycle on Greek mythology.

The latter article is dedicated to a benefactress deity , as in previous months, as you may remember I wrote of God Hephaestus, the god of Olympus builder. This month I will tell the history of the Goddess of Nature, Demeter.

Daughter of the Titans Cronus and Rhea, sister of Zeus, Demeter is the goddess of Abundance, Agriculture, also called Mother Earth. Demeter was the guardian of the cycle of the seasons that regulates life and death.

She was a goddess who gave to mankind wealth and well-being; then we could call she a Goddess “constructive”. 

adeThe greatest gift that she gave to mankind were cereals * that allowed them to rise to a higher status and to distinguish themselves from wild animals. She also gave to men the knowledge of agricultural techniques: sowing, plowing and harvesting. The Goddess Demeter felt a great love for her little daughter Persephone;  born from her relationship with Zeus and this is the vicissitudes that threatened to lead to the extinction of mankind. This is how it happened: Ade, God of the Dead   the darker and more shadowy between  Zeus’ brothers, was tired to live  always  alone  with  damned spirits and decided that It could not be bad to have a spouse. So, he asked audience to Zeus, who despite the contempt for him, the Gods’ Fathers decided to find him a wife, because he clearly knew what Hades was capable to do. However it was very difficult to find a bride who decides, of her own free will, to follow him in the kingdom of darkness and desolation. It was clearly necessary to use a more forceful method: the bride’s abduction.

ratto di persefoneSo Ade chose the young Persephone daughter of Zeus and the goddess Demeter. Alone and unaware of what’s going to happen to her, that innocent girl was playing, in the heart of Sicily, in a grassy meadow full of daffodils; when Demeter notice the disappearance of her daughter, she fall into an indescribable pain.

She began to interrogate all men and animals but  unfortunately without success because no one would antagonize the God the Dead.

demetra dea della naturaThe tenth day  afer Persephone’s  kindnapping the lunar goddess Hecate, moved with pity, decided to reveal what happened to Demeter and together they went to the Sun God Apollo, who sees all and knows all. Apollo also confirmed the facts and reveals the secret pact between Zeus and Hades, so that he could choose a bride.

Enraged and closed in his grief she decided to leave the Olympus and, disguised as an old woman, she wander through faraway lands seeking her beloved daughter. Firstable she took a drastic decision, as she was the Goddess of Nature, she decided to stop this life cycle because everyone could suffer as she was suffering:  so no more crops, no more blooms and nothing more seasons.

The Olympians, just like men, were damaged by this decision, since the offers in their suffrage decreased drastically and receiving more swearing than prayers, they turned in unison to the Father of the Gods why did end this famine wanted by Demeter . Zeus, in order to return the abundance on earth and indirectly on Olympus, sent Iris to seek Demeter and persuade her to take again her place  in the cosmic order.

eleusiAnd by this time the vicissitudes of the Goddess Demeter are intertwined with Eleusis. Indeed, we can bring to the Goddess Demeter the establishment of the Eleusinian Mysteries. Rituals that helped the human being to understand himself better and everything around him. These mysteries have to do with the loss of her beloved child Persephone.

During one of his pilgrimages, Demeter stopped at a tree, near the city of Eleusis, and she began to cry disconsolately

She was greeted by the loving daughters of Celeus king of Eleusis, who decided to accommodate the old woman at their court and, disguised as an old nurse, were entrusted to her care of the royal children, Demophontes.

Monument ID: 32444To alleviate the sadness of the old woman, the queen Metanira decided to assign to Demeter the most irreverent and cheeky servant of the palace, the young Iambe *** . That young girl, with jokes and of any kind was able to snatch an amused smile to the Goddess of Nature.

Demeter to thank the queen Metanira of her benevolence decided to transform the small Demophontes in an immortal and began her mysterious practice in the heart of the night.

Metanira who suspected that the old woman was much more than it appeared, decided to oversee her actions. that was how, with surprise and terror she discover the little Demophontes subject of these ritualsand she starts screaming and yelling at the nurse. Demeter at that point that she went on a rampage for the queen who dared to refuse a so immeasurable gift.

demetra e metaniraFurious, Demeter resumed his divine forms, terrorizing even more Queen Metanira, and imposed the construction of a temple in her honor where were practiced, every year, the rites that Demeter in person would have taught to initiates.

After a long search the Goddess Iris found the Goddess of Nature, just outside Eleusis and reported the message of Zeus, that is to come back and make peace with the Olympians.

Demeter refused angrily, telling Iris to report to the Father of the Gods that would never come back if he had not been given back her daughter Persephone.

melogranoZeus was angry with her and ordered to his brother Hades to return with Persephone, but she was already been turned into his bride and queen of hell. Ade devised a stratagem: he allowed Persephone to return to her mother, but before leaving the god offered her a fruit from the seeds red as blood. It was the fruit of the dead: the pomegranate. With this fruit he bound Persephone to himself for eternity.

Come back in the surface of the earth Persephone was greeted by Demeter, the goddess with a single hand gesture, rebooted the cycle of the seasons and in an instant the fields were full of corn ears and trees bursting with fruit. Demeter, knowing the cruelty of his rival, he asked the small Persephone if she touched or eaten something in the realm of the dead. Persephone confirmed the fears of the mother and admitted that she had eaten the pomegranate.

Then Demeter was forced to accept Hades’ deception and she told to Persephone that she should return to the Land of the Dead, as queen, for the six months of winter, while, for the six months of summer they woill be together on the land filled with fruits and flowers.

persefone regina dei mortiThese facts gave rise to the initiatory path that all young Greek had to follow, from the condition to that of virgin brides. Path that symbolically represents death of childhood**** and the birth of adulthood.

Demeter was a deity always dutiful who was responsible for maintaining a delicate balance between all things created, however, we can find a story of “gossip” linked to the attempted seduction by the God Poseidon.

Demeter transformed herself into a horse and hid himself among the herd of horses of King Onkios, in the city of Onkeion, but the Blue God was not fooled and unearthed the “mare,” also was transformed into a horse, a beautiful stallion and couple with the goddess Demeter.

poseidoneThe Goddess of Nature was literally furious and went to wash the filth in the river Ladona. However from that forced union was born a daughter, whose name was forbidden to pronounce outside of the Eleusinian Mysteries, and a horse with a thick mane, black as pitch, Arion.

King Onkios donated Arione the horse to Heracles during the expedition against the city of Elis.

erisittoneThere is a story in which we experience the violent side of the Goddess of Nature. The king of Thessaly Erysichthon of Thessaly, in his arrogance and pride, deliberately wanted to break down a forest sacred to the goddess Demeter. The reason was quite senseless: with the wood he wanted build a dining room. The Goddess of Nature went on a rampage and punished his wickedness condemning him to eternal hunger. From that day Erysichthon of Thessaly could no longer be satiated, tormented by the constant desire for food, the king of Thessaly squandered the royal treasury and was forced to sell his daughter to the market.

Mestra, since she was the lover of Poseidon and she had the gift of metamorphosis to turn into any animal she wanted to be. 

Erysichthon of Thessaly, knowing the gift of Maestra, forces her to become a different animal every day and then, after being sold, escape at night to return to the palace. But even this is not enough to the unfortunate Erysichthon of Thessaly: his lust for food growing every day and so, to appease his hunger, he finally devoured itself.

PlutoWhile the story that sees the Goddess Demeter love someone like the daughter is really worth telling. The son of Zeus and Electra, lasion, lived in Samothrace and had the good fortune to become a lover of Demeter, their bed of lovers was a fallow land “revolted” three times, protected by nature. From their relationship was born a son Pluto, that is to say the wealth. Their little Pluto start immediately his pilgrimage spreading everywhere wealth and abundance, trailing his touch men more deserving.

The symbols of the goddess were, poppies, daffodils and bundles of wheat that was holding in his hands, sacred to her were the crane and the sow and its places of worship were scattered throughout Greece: Eleusis, Delos, Corinth, Samothrace, Pergamon and in Magna Greece: Agrigento, Selinunte, Enna and Syracuse.

The Goddess of Nature was especially worshiped in the countryside, where they lived with humility and where was handed down the knowledge that Demeter gave to men. Many votive offerings have been discovered by archaeologists exclusively on the worship of the goddess Demeter, like clay piglets, made in the Neolithic.

The priestesses who took care of Demeter were called Melissse were wood nymphs, the best known of these, Melissa, nursed Zeus in bands, together with the the goat Amalthea, and she was responsible of feeding the future Father of the Gods with the sweet honey.

Alessandro Cerioli

* The word cereal comes from the latin word Ceres, the equivalent of the Roman goddess Demeter.

** The legends tell that because of this earthquake, caused by Hades, Sicily detached itself permanently from the rest of the Italian peninsula.

*** From the name of this girl came the famous comic poetry, Iambos, full of jokes and obscene elements, which in the form of folk songs was sung derisively to friends and enemies.

**** Even today we talk about the orgasm as a “little death”. Persephone itself contains the mystery of the two conditions. With her mother Demeter looks like life, with the bridegroom Hades looks like death.

Olympos: Demetra, la Dea della Natura

333px-Demeter_Pio-Clementino_Inv254Studio Tablinum: cari lettori con questo articolo siamo giunti alla conclusione del nostro ciclo sulla mitologia greca. Quest’ultimo articolo l’ho riserbato ad una divinità benefattrice, come il povero e sfortunato Dio Efesto, ricorderete, il Dio costruttore dell’Olimpo. Bene questo mese tratteremo le vicende della Dea della Natura, Demetra.

Demetra è  figlia dei Titani Crono e Rea, sorella di Zeus, ed è la Dea dell’Abbondanza, dell’Agricoltura e della Terra, definita anche la Madre Terra. Demetra era l’artefice del ciclo delle stagioni e della vita e della morte.

Quindi una Dea, il più delle volte, che portava all’umanità ricchezza e benessere, potremmo quindi definirla una Dea “costruttiva”. Il dono più grande che Demetra fece all’umanità furono i cereali * che consentirono a questi di elevarsi a uno status superiore e di distinguersi dagli animali selvatici.

adeDemetra donò agli uomini anche la conoscenza delle tecniche agricole: la semina, l’aratura, e la mietitura. La Dea Demetra provava un grande amore che era la piccola figlia Persefone, avuta con il Padre degli Dei. E questa è la vicissitudine che rischiò di portare all’estinzione il genere umano. Ecco perché: il Dio dei Morti, Ade, il fratello oscuro e ombroso di Zeus, stanco della solitudine del sua reggia infernale, sempre solo con le anime dannate, decise che forse non era giusto che a lui fosse precluso avere una moglie. Chiese di essere ricevuto dal Padre degli Dei, che pur disprezzandolo, decise di acconsentire a fin che lui prendesse moglie, anche Zeus sapeva di cosa era capace il terribile fratello e per evitare guai peggiori lo accontentò. Tuttavia era altamente improbabile che potesse trovare una sposa che decidesse di sua spontanea volontà di seguirlo nel regno delle ombre e della desolazione e quindi decise di passare alle vie di fatto, con la forza, ossia con un rapimento.

ratto di persefoneLa triste decisione cadde sulla giovane figlia di Zeus, Persefone, avuta appunto con la Dea Demetra, che in quel momento, sola e ignara di quanto stava per accadergli giocava spensierata in un prato erboso e ricco di narcisi, nel cuore della Sicilia. Tutto d’un tratto la terra inizio a tremare in modo violentissimo** e la piccola Persefone cadde a terrà terrorizzata. Dalle oscure cavità della terra emerse il Dio dei Morti Ade, sul suo cocchio trainato da destrieri che sbuffavano fuoco, e in men che non si dica rapì Persefone con destrezza ritornando nell’antro da cui era sbucato.

Accortasi della sparizione della figlia Demetra sprofondo in un dolore indescrivibile. Inizio ad interrogare tutti gli uomini e animali del creato, purtroppo senza risultato, in verità nessuno voleva inimicarsi il Dio dei Morti, quindi non volevano saperne nulla di quella vicenda.

demetra dea della naturaIl decimo giorno la Dea lunare Ecate, mossa a compassione, decise di svelare l’accaduto a Demetra e insieme si recarono dal Dio del Sole Apollo, che tutto vede e tutto sa. Anche Apollo confermo la versione di Ecate e informo Demetra del patto segreto fra Zeus e Ade, affinché quest’ultimo scegliesse la propria sposa. Adiratasi e chiusa nel suo dolore decise di abbandonare l’Olimpo e vagare per terre lontane alla ricerca della figlia, camuffata da vecchia donna, ma prima prese una decisione drastica, essendo lei la Dea della Natura, decise di fermare questo ciclo vitale e che tutti soffrissero come stava soffrendo lei, quindi niente più raccolti, niente più fioriture e niente più stagioni.

Gli Olimpi accusarono, come gli uomini, questa decisione, vedendo le offerte in loro suffragio diminuire drasticamente e sentendo più imprecazioni che preghiere, si rivolsero all’unisono al Padre degli Dei perché facesse terminare questa carestia voluta da Demetra.

Zeus acconsenti affinché ritornasse l’abbondanza sulla terra e indirettamente sull’Olimpo, mandò quindi la Dea Iris a cercare Demetra e convincerla a riprendere il suo posto nell’ordine cosmico.

eleusiE qui le vicende della Dea Demetra si intrecciano con Eleusi. Si deve infatti alla Dea Demetra la creazione dei Misteri Eleusini, che hanno aiutato l’essere umano a comprendere meglio se stesso e tutto quello che gli sta attorno.

Questi misteri hanno a che vedere con la perdita dell’amata figlia Persefone. Durante uno dei suoi pellegrinaggi si fermò presso un albero, nei pressi della città di Eleusi, e si mise a piangere sconsolata per non poter più rivedere il volto della giovane figlia. La trovarono le figlie del re di Eleusi, Celeo, che decisero, mosse a compassione, di ospitare la vecchia donna presso la loro corte.

Monument ID: 32444Demetra, nelle vesti di vecchia balia, si dette subito da fare accudendo il giovane figlio del re di Eleusi, entrando in simbiosi con la regina Metanira, che forse si accorse che quella donna era qualcosa di più di una povera vecchia, a tal punto da affidargli il loro unico figlio maschio, Demofonte. Per alleviare la tristezza della vecchia donna Metanira decise di affidargli la sua ancella più irriverente e sbarazzina, la giovane Iambe*** che con scherzi e oscenità di ogni genere riuscì a strappare un sorriso divertito alla Dea della Natura. In questo la serva riuscì dove tutti gli altri Dei avevano fallito.

Demetra per ringraziare la regina Metanira di tanta benevolenza decise di rendere il piccolo Demofonte immortale e inizio la sua pratica misterica nel cuore della notte. Metanira, che aveva capito che quella vecchia donna era molto più di quello che voleva far capire, decise di spiarla e con sorpresa e terrore scopri il piccolo Demofonte in preda a questi rituali e interrompendo la danza mistica di Demetra, inizio a urlare e inveire contro di essa.

demetra e metaniraDemetra a quel punto andò su tutte le furie dicendo alla regina che il rito avrebbe reso il suo unico figlio maschio immortale, un dono incommensurabile.

Nel mentre pronunciava queste parole Demetra riprese le sue forme divine, terrorizzando ancora di più la regina Metanira, e andandosene ordinando alla regina la costruzione di un tempio in suo onore dove venissero praticati, ogni anno, i riti che Demetra insegnerà agli iniziati.

Dopo una lunga ricerca la Dea Iris trovò la Dea della Natura, poco fuori da Eleusi e riferì il messaggio di Zeus, ossia di ritornare e riappacificarsi con gli Olimpi. Demetra rifiuto seccamente, dicendo ad Iris di riferire al Padre degli Dei che non sarebbe mai più tornata se non gli fosse stata restituita la sua figliola Persefone.

melogranoTrovandosi a mal partito Zeus accetto e intimo al fratello Ade la restituzione di Persefone, a quel punto già divenuta sua sposa e regina degl’inferi. Ma Ade ideo uno stratagemma; acconsenti a finché Persefone potesse ritornare fra le braccia della madre, ma prima che partisse dalla reggia oscura diede alla piccola Persefone un frutto, che la piccola mangio.

Era il frutto dei morti: il melograno. Un frutto dai semi rossi come il sangue. Con questo frutto Ade vincolo a se Persefone per l’eternità.

demetra e persefoneTornata che fu in superficie Persefone si getto fra le braccia di Demetra, che in quel momento tornava a nuova vita. Mantenendo la promessa, con un solo gesto della mano, la Dea della Natura fece riprendere il ciclo delle stagioni e in un attimo i campi erano colmi di spighe di grano e gli alberi carichi di frutti.

Cera però qualcosa che non tornava a Demetra e conoscendo l’infida natura del Dio dei Morti domando alla piccola Persefone se avesse toccato qualcosa o mangiato qualcosa nel regno dei morti. La piccola Persefone confermo le paure della madre, dicendole che aveva accettato il melograno. A quel punto Demetra capi dove stava l’inganno e dovette, dolorosamente, accettare quelle condizioni e dire a Persefone che avrebbe dovuto tornare nel regno dei morti, come regina, per i sei mesi invernali, mentre per i restati sei, quelli estivi, sarebbero state insieme.

persefone regina dei mortiComprendiamo da questa vicenda la gioia e il dolore di Demetra, da un lato avrebbe voluto sua figlia tutta per se, dall’altro era meglio averla per soli sei mesi, che non rivederla mai più.

In fondo da questa vicenda nacque il percorso iniziatico che tutte le giovani greche doveva intraprendere, dalla condizione di vergini alla condizione di spose. Percorso che simbolicamente rappresentava la morte**** della fanciullezza e la nascita dell’età adulta.

Demetra fu una divinità che non fece scalpore fra gli Olimpi, sempre ligia al dovere, aveva il delicato compito di mantenere un equilibrio fra tutte le cose create, la Natura in un qualche modo gli competeva direttamente.

Possiamo tuttavia trovare una vicenda di “gossip” legata al tentativo di seduzione da parte del Dio del Mare Poseidone.

poseidoneDemetra accortasi delle avance di Poseidone decise di trasformarsi in una cavalla e confondersi nella mandria di cavalli del re Onkios, della città di Onkeion, ma il Dio Azzurro non si fece ingannare e scovata la “cavalla” a cui era interessato, anch’esso si trasformo in cavallo, uno splendido stallone e si accoppio con la Dea Demetra. La Dea della Natura fu letteralmente furibonda e andò a lavare quella sozzura nel fiume Ladona. Tuttavia da quella unione forzata nacque una figlia, il cui nome era proibito pronunciare al di fuori dei Misteri Eleusini, e un cavallo dalla folta criniera, nero come la pece, Arione. Arione che fu donato dal re Onkios all’eroe Eracle per la spedizione contro la città di Elide.

erisittoneIn questa vicenda vediamo il lato violento della Dea della Natura. Il re di Tessaglia Erisittone, nella sua tracotanza e superbia, volle abbattere deliberatamente un bosco sacro alla Dea Demetra. Il motivo era del tutto futile, con quel legname voleva costruirsi una sala da pranzo. La Dea della Natura andò su tutte le furie e punì la sua empietà condannandolo alla fame eterna. Da quel giorno Erisittone non riuscì più a saziarsi, spinto dalla continua bramosia di cibo, il re di Tessaglia finì per dilapidare il tesoro reale e fu costretto a mettere in vendita la propria figlia, più volte, al mercato.

Ebbene la figlia di Erisittone, Mestra, era l’amante del Dio del Mare Poseidone ed ebbe dal Dio Azzurro il dono delle metamorfosi, il che le consentiva di mutarsi in qualsiasi animale lei volesse. Erisittone, conoscendo il dono di Mestra, la costrinse a divenire un animale diverso ogni giorno, per poi essere venduta al mercato e scappare nottetempo, per far ritorno alla reggia. Il tutto si ripeteva ogni giorno…

Ma anche questo non basto allo sventurato Erisittone, la sua bramosia di cibo cresceva ogni giorno e la Dea della Natura, decise di porre fine a questa situazione.

Costrinse Erisittone a divorare se stesso, per poter placare la sua fame insaziabile.

PlutoMentre la vicenda che vede la Dea Demetra amare qualcuno al pari della figlia Persefone è davvero degna di essere raccontata.

Il figlio di Zeus e di Elettra, Iasione, viveva a Samotracia ed ebbe la fortuna di avere una relazione amorosa con la Dea della Natura, ricordiamo che la Dea Demetra, a suo tempo, ebbe da Zeus una sola figlia Persefone. Dalla notte d’amore che ebbe con Iasione ebbe un figlio maschio, dal nome Pluto, ossia la Ricchezza. Il loro giaciglio fu un campo di maggese “rivoltato” tre volte, protetti dalla natura.

Il loro piccolo Pluto inizio da subito a pellegrinare per la terra diffondendo dappertutto ricchezza e abbondanza, sfiorando con il suo tocco gli uomini più meritevoli.

I simboli della Dea Demetra erano: i papaveri, i narcisi e i fasci di grano che reggeva fra le mani, mentre i suoi animali sacri erano: la gru e la scrofa. I suoi luoghi di culto erano disseminati in tutta la Grecia: Eleusi, Delo, Corinto, Samotracia, Pergamo e nella Magna Grecia: Agrigento, Selinunte, Enna e Siracusa.

La Dea della Natura era particolarmente adorata nelle campagne, dove si conduceva una vita rurale, e dove si tramandava la conoscenza che la Dea stessa dono agli uomini. Molte offerte votive sono state rinvenute dagli archeologi esclusivamente in relazione al culto della Dea Demetra, come i porcellini di creta, realizzati nel Neolitico.

Le ninfe che si prendevano cura della Dea Demetra erano chiamate Melisse ed erano delle ninfe dei boschi, la più nota di queste, Melissa, accudì Zeus in fasce, insieme alla capra Amaltea, e aveva il compito di nutrire il futuro Padre degli Dei con il dolce Miele.

 

Alessandro Cerioli

 

* la parola cereale deriva dal latino Cerere, ossia l’equivalente romano della Dea Demetra.

**le leggende narrano che fu a causa di questo terremoto, provocato dal Dio Ade, che la Sicilia si stacco definitivamente dal resto della penisola italiana.

***Da Imabe derivo la famosa poesia comica, Iambos, ricca di elementi scherzosi e osceni, che sotto forma di stornelli veniva cantata in modo derisorio ad amici e nemici.

****Ancora oggi si parla dell’orgasmo come di una “piccola morte”. In se Persefone racchiude il mistero delle due condizioni. Con la madre Demetra appare come la vita, con lo sposo Ade appare come la morte.

ART EN CAPITAL 2014

GPStudio TABLINUM: dal 25 al 30 novembre studio TABLINUM sarà presente alla rassegna Art en Capital 2014 presso il Grand Palais RMN di Parigi.

A conclusione del loro percorso artistico 2014, due degli artisti curati da Studio Tablinum vedranno le loro opere esposte nel prestigioso Grand Palais di Parigi.

La partecipazione all’evento,organizzata in collaborazione con SdAI (Societè des Artistes Indépendants) sarà tra i membri di Art en Capital 2014. La celebre rassegna di respiro internazionale, giunta ormai alla sua nona edizione, sarà ospitata negli spazi parigini del Grand Palais dal  25 al 30 Novembre 2014. Inaugurazione della rassegna sarà martedì 25 novembre 2014, alle ore 17.00 alla presenza del Ministro francese della  Cultura  e della Comunicazione Aurélie Filippetti e di Jean-Paul Cluzel Presidente della Riunione dei Musei Nazionali Francesi. A rappresentare studio TABLINUM a Parigi saranno le opere: La Grande Prostituta, Voglio la Luna, La danza della Vita di Mariangela Bombardieri; e il dittico: Aurora Boreale Guizzante di Giorgio Tardonato. La partecipazione di studio TABLINUM alla rassegna parigina si pone quale prestigioso traguardo per lo staff dello studio e per i due artisti da esso curati; che hanno dimostrato in questi anni di percorso comune di credere intensamente nella propria arte crescendo con essa.

LE MERAVIGLIE DELL’UNIVERSO NELLE TELE DI GIORGIO TARDONATO

Nasce Como nel 1951, risiede ad Eupilio, sempre in provincia di Como.  La corrente della Space Art, che ha per tema la rappresentazione dello spazio e si basa su un legame antico ed essenziale, quello della scienza con l’arte, trova nell’opera dell’artista e astrofilo Giorgio Tardonato una delle sue più felici espressioni. Le tecniche necessarie sono in continua evoluzione: tele dipinte con colori ad olio o acrilici; pennelli, spatole, aerografo, scorrimento, inclusioni; anche tele auto costruite, con tagli riempiti di resine trasparenti e inclusioni d’oro; forme, scolpite o incise, opache e trasparenti. Reduce dalla propria personale newyorkese Tardonato sarà presente al Grand Palais con il suo dittico Aurora Boreale Guizzante; vero e proprio inno alla stupefacente bellezza del nostro cosmo.

grandpalaisCATALOGO ON LINE

L’ARTE AFFABULATRICE DI MARIANGELA BOMBARDIERI

La pittura di Mariangela Bombardieri è una costante scoperta del mondo che la circonda e al contempo ci rivela un’interiorità delicatamente riflessiva e travolgente nella sua espressività.  Dai suoi esordi ad oggi ha riscosso un crescendo di consensi di pubblico e critica, che l’hanno portata rapidamente dalle prime mostre regionali alla qualificazione al Premio Celeste sino alla partecipazione alla New Florence Biennale’13, contemporary showcase di rilevanza internazionale, che segna il suo rapido passaggio alla scena estera: in pochi mesi, la sua arte ha già ammaliato il pubblico spagnolo della città di Cordoba e quello moscovita ed ora è pronta per calcare le scene dell’art system parigino.

Presentazione standard1CATALOGO ON LINE

 

Olympos: Athena, Goddess of Wisdom

269px-Athena_Giustiniani_Musei_Capitolini_MC278Studio Tablinum: Athena was not only the Goddess of Wisdom but anche a patron of the war who did not hesitate for a moment to fight her enemies. She overseeing the noblest part of the defense to war in order to “good causes.” The bloodiest aspects of the war were, indeed, assigned to the god Ares, as we write some months in August. Athena was the daughter of Zeus and the Oceanid Metis, the story of her birth is very special. Zeus received from his divine grandparents Uranus and Gaia a sinister prophecy:

if he have generated another son, he, when he grew up he would kill him.

So the Father of the Gods, who he did not want losing his status, decided to make the insane act of swallowing his newborn.

And so, nine months later, Zeus began to suffer a massive migraine that threatened to drive him madso for last resort, persuaded Hephaestus to hit him a blow on the head of the ax. From the wound caused came out Athena, already fully armed.

Athena’s holy objects were the lance, the aegis and helmet. The olive tree and little owl was sacred to the goddess. The Goddess of Wisdom was also called “Glaukopis” for her blue-eyes.

nike_di_samotraciaHis wisdom in peace time was devoted to agriculture, handicraft, weaving and metallurgy. Attributable to Athena was the construction of the largest ship of that time: the ship Argo, which is used by Argonauts heroes . Her is also the invention of olive oil, even today excellent product from Greece.

In war, her wisdom was the prerogative of the warriors with cunning and shrewdness. sometimes she decide to make a gift of his powers to her protected mortals, one of them The most famous was the wily Odysseus.

Athena is Frequently accompanied by Nike, goddess of victory, which symbolically is brought in the right palm of the Goddess, how to assimilate the wisdom during the battle with the victory itself.

poseidone e ateneThe Goddess Athena fight with the God Poseidon for the sovereignty of Attica and Athens. Poseidon with a blow of his trident made to gush out una sorgente di acqua marina from the ground of the city while Athena made appear an Olive Tree. The dispute was resolved in favor of the Goddess of Wisdom thanks to athenians women determined the victory of Athena.

partenoneAthena was sculpted by Phidias in a famous chryselephantine statue, now lost, Athena Parthenos that was in the Athenian temple dedicated to her: the Parthenon. Frequently, resting on his shoulder is the little owl, its symbol “par excellence”.

The cult of Athena was spread in all of Greece, from Sparta, to Megara and Argos; Also into Troy she received a special honors, identified with a very old idol called Palladio, the same one that was stolen during the night from the heroes Odysseus and Diomedes, this act was mentioned as one of the causes of the defeat of Troy during the ten-year war.

Pallas_AtheneThe Trojan prince Paris was one of the heroes less loved by the Goddess of Wisdom. He was the cause of the Trojan war itself with the rape of Helen, but there was anche through more personal reason, as we saw some months ago dealing with the vicissitudes of Aphrodite. Paris During the famous “Judgment” chose Aphrodite, instead of Athena or Hera. During the Trojan War she sided with the Achaeans. She especially protected Odysseus and Menelaus and, under the walls of the besieged city, she crushed and defeated Ares.

Athena is known as one of the three virgin goddesses, she never marries and shows no sexual interest in males, referred to as virgin because she was able to remain independent. Despite this reputation, Hephaestus want to couple with her.

 

One day the God of Fire, tried to rape her in his forge, but the goddess was able to escape from him and Hephaestus reached the apex bathing Athena’s leg.

From the ground, so fertilized, was born Erichthonius, the Goddess Athena, anyway had gone, considered him a legitimate child. When he grew up, unbeknownst by the Olympians, lo rende immortale, she put him under the custody of the king of Athens, Cecrops. When Erichthonius grew up dethroned the king of Athens Amphictyon and became a king.

aracneOne of the most cruel tales was the story about Arachne *: the young women Arachne boasted of being a good weaver, Also better than Athena, who was the owner of That female art. Furious, the Goddess of Wisdom defy Arachne to a weaving race. In effect Arachne wove very well but the theme was derisively towards Zeus. Transformed Athena Arachne into a spider, forcing her to weave her spun for eternity.

medusaAthena, however, was more benevolent with the semi-divine hero Perseus by helping him in the killing of the Gorgon Medusa. She gave him her shield, the aegis, and the hero was protected during the fight with the Gorgon.

Perseus chopped off the head of Medusa and gave it to Athena and she decorate the aegis like with that terrible trophy.

Originally, Medusa was the most beautiful of the three Gorgons sisters. She was seduced by the God Poseidon into the temple of the Goddess of Wisdom. Athena punished Medusa for the profanation, changing her handsome face into a monstrous sembiance.

Athena became also benefactor of Heracle. During the fight with the Nemean lion she explain to the hero how to cut off the skin of the lion by using its claws. The skin of the lion with the cudgel used during the fight, became one most distinguishing attributes for him.

atena e odisseoWith Odysseus was almost maternal. Athena help his protégé to return to his beloved Ithaca, changing its appearance from time to time. Interceded on with the witch Circe, and the Oceanid Calypso and feace with the feace princess Nausicaa, helping considerably the hero and in such a way for resumption the way back to its own island.

Athena help her “protégé” to return to his beloved Ithaca, changing its appearance from time to time. Interceded with Circe, and the Oceanid Calypso and the Feces princess Nausicaa, helping considerably the hero to come back in Itaca.

Athena was famous for her wisdom and intellectual strength, a landmark for greek men and women that ask her protection during disputes of all kinds: legal, family and life daily.

Athena had the last word in the event of an equal right of both parties to the dispute. During the Panathenaic party the athenians girls donated the statue of the Goddess am headmade peplos,a propitiatory gift. Next month we will discover the vicissitudes of Dionysus, God of Transgression and Delirium.

Alessandro Cerioli

* Even today, the term Arachne stands for spider

Olympos: Atena, Dea della Saggezza

269px-Athena_Giustiniani_Musei_Capitolini_MC278Studio Tablinum: oltre che Dea della Saggezza Atena era anche una divinità guerriera che non esitava un solo istante a presentarsi in armi dinanzi al nemico, anche se lei sovrintendeva ad un tipo di guerra dagli aspetti più nobili, ossia una guerra di difesa o intrapresa per “giusta” causa. Mentre gli aspetti più violenti della guerra erano deputati al Dio Ares, come abbiamo visto qualche mese or sono.

Atena era figlia di Zeus e dell’Oceanina Metide, e la storia della sua nascita e davvero particolare. Accadde che Zeus ricevette dai nonni divini, Urano e Gaia, un sinistro vaticinio: se Metide avesse dato alla luce un figlio maschio, questi lo avrebbe spodestato. Quindi il Padre degli Dei, che teneva particolarmente al proprio status, decise di compiere l’insano gesto d’inghiottirlo appena generato. Fu così che, nove mesi  dopo, Zeus iniziò ad accusare una fortissima emicrania, che rischiava di farlo impazzire, quindi per estrema ratio, convinse Efesto, il Dio del Fuoco, a calargli sulla testa un fendente d’ascia. Dalla ferita provocata ne uscì Atena,  già armata di tutto punto.

I simboli della Dea Atena erano la lancia, l’egida e l’elmo. Sacri le erano la civetta e l’ulivo. La Dea della Saggezza era definita anche “glaukopis” ossia la Dea dagli occhi azzurri, dal volto celeste.

nike_di_samotraciaLa sua saggezza in tempo di pace era votata all’agricoltura, all’artigianato, alla tessitura e alla lavorazione dei metalli. E’ attribuibile ad Atena la costruzione della nave più grande di quel tempo: la nave Argo, usata dagli eroi argonauti. Sua è anche l’invenzione dell’olio d’oliva, ancora oggi prodotto d’eccellenza della Grecia.

In guerra la sua saggezza era appannaggio di chi combatteva con furbizia e astuzia; poteva persino decidere di fare dono dei propri poteri ai suoi protetti mortali, uno di questi, il più noto, fu l’astuto Odisseo.

Spesso Atena viene si accompagna alla Dea della Vittoria, Nike, che simbolicamente viene portata nel palmo destro della Dea della Saggezza, come per assimilare la Vittoria stessa e crearne un binomio indissolubile.

poseidone e ateneLa Dea Atena ebbe anche un contrasto importante con il Dio Azzurro Poseidone in merito alla sovranità dell’Attica e delle città di Atene. Poseidone con un colpo del suo tridente fece sgorgare dell’acqua salata dal suolo, mentre Atena fece spuntare una pianta di Ulivo, messa ai voti la disputa si risolse in favore delle Dea della Saggezza. In questa vicenda le donne ateniesi determinarono la vittoria di Atena.

partenoneProprio in questa posizione la Dea Atena è stata scolpita da Fidia nella sua famosa statua crisoelefantina, ora perduta, l’Athena Parthenos che si trovava nel tempio ateniese dedicata a lei dal popolo ateniese: il Partenone. Spesso, poggiata sulla sua spalla, si trova la civetta, suo simbolo per antonomasia.

Il culto di Atena era diffuso in tutta la Grecia: Atene, Sparta, Megara e Argo; anche a Ilio ricevette onori particolari, fu identificata con un vecchissimo idolo chiamato Palladio, lo stesso che fu trafugato nottetempo dagli eroi Odisseo e Diomede, questo atto fu menzionato come una delle cause della sconfitta di Ilio durante la decennale guerra.

Pallas_AtheneIl principe troiano Paride fu tra gli eroi meno amati dalla Dea della Saggezza, oltre che ad essere la causa scatenante della guerra stessa, con il ratto di Elena, ci fu anche un aspetto più personale, come abbiamo visto qualche mese or sono trattando le vicende della Dea Afrodite. Paride durante il famoso “giudizio” scelse Afrodite, scartando Atena e la Madre degli Dei Hera. Da qui la sua animosità nei confronti del principe.

Durante la guerra di Ilio parteggio per gli Achei. Protesse soprattutto Odisseo e Menelao, e durante una disputa sconfisse anche il Dio della Guerra Ares, sotto le mura della città assediata.

Come la Dea della Caccia Diana, Atena, era una divinità riottosa al sesso maschile e la sua verginità era nota a tutto l’Olimpo, ma durante una visita al Dio del Fuoco Efesto, in cerca di nuove armi probabilmente, Efesto, che era stato appena abbandonato da Afrodite, si invaghì della Dea della Saggezza a tal punto che cercò di farla sua con la forza, Atena si ribello ma Efesto, giunto all’apice, bagnò la gamba della Dea. Disgustata Atena si ripulì la gamba da quella sozzura e la gettò a terra. Dalla terra, così fecondata, nacque Erittonio, che la Dea Atena, comunque fosse andata, considerò suo figlio legittimo. Lo allevò all’insaputa degli Olimpi e sempre a loro insaputa lo rese immortale, non potendolo crescere ed accudire lo pose sotto la custodia del re di Atene, Cecrope. Quando Erittonio crebbe spodesto il re di Atene Anfizione e divenne lui stesso re.

aracneCrudele fu la vicenda che vide la Dea della Saggezza punire la sventurata Aracne*. Aracne si vantò di essere una tessitrice migliore di Atena, che di quest’arte era la protettrice. La Dea della Saggezza andò su tutte le furie e sfido Aracne in una gara di tessitura. In effetti Aracne tessé in modo sublime, ma il tema era derisorio nei confronti del padre Zeus. Atena, decisa a non subire altri affronti, trasformo Aracne in un ragno, obbligandola a tessere la sua tela per l’eternità.

medusaBenevola fu con l’eroe semi divino Perseo aiutandolo nell’uccisione della Gorgone Medusa, donandogli il suo scudo, l’egida, che protesse l’eroe durante lo scontro con la Gorgone. Come ringraziamento Perseo dono il capo mozzato di Medusa ad Atena che ella uso per decorare l’egida come un terribile trofeo. In verità Atena stessa fu la causa della mostruosità di Medusa. Originariamente Medusa era la più bella delle Gorgoni, ma ebbe l’ardire di farsi sedurre dal Dio Azzurro Poseidone che, senza badar troppo all’etichetta, la fece sua nel tempio della Dea della Saggezza. Venutolo a sapere, Atena punì Medusa per la profanazione, mutandole l’aspetto e rendendola mostruosa.

Anche il semi divino Eracle fu aiutato da Atena. Durante la lotta dell’eroe con il leone nemeo spiego ad Eracle, dopo che ebbe abbattuto la fiera, come scuoiarlo usando gli stessi artigli per tagliarne la spessa pelle. La pelle del leone divenne uno dei tratti distintivi di Eracle, insieme alla clava usata durante la lotta.

atena e odisseoCon Odisseo fu invece più che benevola, potremmo dire: materna. Atena aiuto il suo protetto a tornare nella sua amata Itaca, mutando le sue sembianze di volta in volta. Intercesse con la maga Circe, con l’Oceanina Calipso e con la principessa feace Nausica, aiutando considerevolmente l’eroe e facendo in modo che riprendesse la strada del ritorno verso la sua isola.

Come avrete compreso siamo di fronte a una divinità che faceva delle sue qualità, la saggezza e la forza intellettuale, un caposaldo. Non a caso sia gli uomini che le donne greche erano soliti chiederle consiglio in merito a diatribe di ogni genere: legali, famigliari e della vita di tutti i giorni. Atena aveva sempre l’ultima parola in caso di egual ragione di ambo le parti in disputa. Durante le feste Panatenaiche le fanciulle della città di Atene donavano alla statua della Dea un peplo tessuto da loro stesse, in segno propiziatorio.

Il prossimo mese scopriremo le vicissitudini dell’estroso Dioniso, Dio della Trasgressione e del Delirio Mistico.

Alessandro Cerioli

*Ancora oggi il termine aracne significa ragno

LA SCULTURA HA CINQUE ANIME


locandina

Studio Tablinum: quante declinazioni può conoscere l’arte? Tra le infinite sfumature con cui l’artista plasma la propria visione del mondo abbiamo cercato d’indagare le vie per cui si snodano le suggestioni di questi cinque scultori.

Cinque. Un numero non certo casuale, simbolicamente evocativo che fin dai tempi antichi è associato all’atto di sperimentare, alla conoscenza concreta dei fatti, del cambiamento, del “mutamento di stato” di una situazione.

Gli antichi greci lo riconducevano a Hermes, messaggero degli dei, tramite tra cielo e terra. Cinque sono anche i sensi che fanno da bussola all’essere umano nel corso della propria esistenza: da un punto di vista emotivo, mentale e fisico, verso una condizione sempre nuova.

Il numero cinque è simbolo di una mente polimorfa, costantemente votata all’intelligenza e alla curiosità, porta con sé la tendenza ad avvicinarsi, a volte anche in modo pericoloso, a linee di confine, di trasgressione.

Il numero cinque è legato alla quinta lettera dell’alfabeto ebraico: Hey ( ה ), che significa intuizione, illuminazione. I cabalisti, individuano tre stadi per la lettera Hey, i quali si pongono su tre livelli diversi, successivi, in merito allo sviluppo della consapevolezza dell’essere umano nell’arco di tutta la propria esistenza.

Il mistero della nascita, la totale inconsapevolezza con cui l’essere umano è “gettato” in questo mondo, viene qui superata dall’entusiasmo nello scoprire quanto di bello e fertile è presente in ciò che lo circonda. Arriviamo, qui, a intuire quella misteriosa potenza all’interno della nostra esistenza che ci sospinge oltre la contingenza, ci proietta in una nuova dimensione di consapevolezza.

Ma non dimentichiamo che questo numero conserva in sé la forza dell’auto-espressione. Infatti, le componenti fisiche corrispondenti alla capacità di parlare, sono esattamente cinque: lingua, denti, palato, labbra e gola.

Proprio per la complessa interazione tra intelletto e parola, il cinque suggerisce di utilizzare ogni tipo di disciplina interiore ed esteriore, al fine di “traghettare” la nostra personalità, da uno stato di disagio, di ricerca di un aliquid, allo stato desiderato. Solo governando bene la comunicazione, l’espressione di idee, sentimenti e fatti, è possibile giungere ad uno scambio equilibrato e crescere.

Una simbologia tanto intensa che trova le sue diverse impressioni nelle opere di questi cinque scultori; Armonia e contrasto, ricerca e sublimazione si fondono nelle loro sculture in un’esposizione che accompagna il visitatore attraverso un percorso visivo – emozionale, in una declinazione fatta di suggestioni che si concretizzano in cinque diverse anime d’artista.

Le cinque anime della scultura

SFOGLIA IL CATALOGO DELLA MOSTRA

BRIGITTE CABELL: L’anima che plasma il  proprio archetipocabell

 Esprimere il mistero che la forma racchiude, in sé plasmarla in contatto con la materia: solo in apparenza possiamo coniugare la scultura alla forma d’arte più legata alla sfera del sensibile.

L’atto dello scolpire, piuttosto che del plasmare, la materia diventa al contempo tentativo di plasmare noi stessi nell’atto medesimo, in costante contatto con la materia per celebrarne attraverso quest’unione quell’ineffabile che giace nel ritmo stesso della vita.

Scolpire la materia per dare forma con essa a una parte ancora grezza del nostro animo. Perché la pietra custodisce un messaggio primordiale: ogni volta che creiamo è la nostra stessa consapevolezza di essere al mondo che si plasma. Solo l’Arte consacra e celebra la funzione per la quale siamo gettati in questo angolo di mondo. La scultura e un destino, l’unico modo per riconoscere il mondo e riconoscersi in esso.

Brigitte Cabell attraverso le sue sculture riesce a trasmettere questo costante esercizio di riconoscerci nel mondo che ci circonda. Opere la cui origine non risiede più nella forza meccanica dell’atto ma prima di tutto, non traggono origine nella forza modellatrice della propria spontaneità creativa, nel rapporto intuitivo, mai mediato che essa raggiunge con la materia stessa scolpita direttamente senza più mediazioni di modelli o bozzetti, quasi che Cabell riuscisse a carpire il bisbiglio primordiale della pietra  e ne assecondasse, nello scolpire, la forma che essa racchiude.

ANTONIETTA MOSCHI L’anima sospesa tra spazio interiore e forma esterioreImmagine3

Un filo d’oro lega fra loro le forme della realtà e quelle rielaborate nella materia cangiante dallo animo e dalla mano dell’artista.

Modellate con l’argilla quasi tutte le opere di Antonietta Moschi ci parlano di un arte fatta di pensiero e atto fisico che plasma le forme, dona loro vita senza mai abbandonare il ritmo di suggestioni interiori.

L’elan vitale qui smette di essere un concetto vago, quasi filosofico per materializzarsi nello sguardo di una bellissima fanciulla dove affiora l’impeto di una giovinezza che riscalda il sangue e il cuore al sole di mille aspettative

Una forte empatia tra artista e materia che traspare anche con l’intenso realismo di un Homo Quidam, tutt’altro che un uomo qualunque, come recita il titolo dell’opera, pronto ad incrociare in sordina lo sguardo dello spettatore magnetizzandone l’attenzione.

Ma la scultura di Antonietta Moschi è fatta anche di meravigliose mitologie che sgorgano dall’anima dell’artista stesso di cui è la sognante atmosfera de l’albero della vita.

Immagine4CRISTIAN BAROSO e MONICA VIGLIETTI:  Anime  dell’ Anima  Mundi

La scultura nelle opere di Cristian Baroso e Monica Viglietti si trasforma in un principio unificante da cui prendono forma i singoli “organismi” scultorei, i quali, pur articolandosi e differenziandosi ognuno secondo le proprie specificità individuali, risultano tuttavia legati tra loro, espressione dell’anima mundi, forza sincretica che plasma le nostre esistenze.

Le loro opere prendono spunto diretto dal mondo della natura riproducendo, con straordinario realismo, soggetti tratti dal mondo animale.

L’argilla è uno dei più antichi materiali attraverso i quali l’uomo si è esercitato a riprodurre il mondo, essa rappresenta un mezzo per dare espressione alle suggestioni che abbracciamo nel corso della nostra esistenza allo stesso tempo risveglia nell’uomo quella volontà demiurgica che alberga nel proprio animo.

Allo stesso modo i due artisti, forgiando i propri sensi alla fucina del mondo sensibile, ripropongono la propria straordinaria interpretazione del mondo che ci circonda caricandone di una personalissima vena sensitiva ed è così che il gigantesco Kong pur nella sua ammirevole riproduzione naturalistica racchiude in sé tutte le suggestioni e le emozioni del proprio creatore così come le cangianti sfumature smaltate di Ballfish ci trasmettono un senso di attonita allegrezza.

 Immagine1CARLO PAZZAGLIA: L’anima sintetica

Ricerca attraverso un attento dialogo con ciò che lo circonda l’essenzialità dell’esistenza e li confronta tra di loro sino a sintetizzarli nell’opera d’arte che diventa mondo a se, interpretazione sentitamente intimistica di quanto circonda l’artista e, al contempo, sua visione universale

L’opera d’arte è realizzata con diversi materiali tra cui non mancano i ciotoli di fiume, ferro, il legno accostati a quelli più tradizionali, tutti scomposti nella propria matericità dallo sguardo creativo dell’artista che sa come scomporne la matericità intrinseca, così come tutti noi la percepiamo, per farne una sintesi di emozioni e pensieri che solo la sensibilità di chi ha uno sguardo capace di penetrare una quotidianità mai banale che affiora grazie al costante esercizio di analisi di ciò che ci circonda, mai uguale a se stessa, collimandone emozioni e suggestioni dando forma a quel caotico aggregarsi che a stento riconosciamo.

È così che Ecce Homo, rievoca in noi un umanità arcaica intenta a mostrare il doppio di se stessa, irrimediabilmente umana, con tutti i propri pregi e difetti che tale investitura comporta. Ma cosa ci mostra quest’opera? Forse l’Homo oeconomicus? Il frutto di millenni di evoluzione interiore d’interrogativi senza risposta fra i quali campeggia sempre, nonostante ogni tentativo razionale, il più grande: Che significa, veramente, “Essere Uomini”?

Negli ultimi secoli l’uomo ha costruito di sé l’immagine di un Re da cui dipende il destino  del mondo e delle sue creature senza forse comprendere che, in realtà la prima creatura ad essere fagocitata è egli stesso, irrimediabilmente umano, con tutti i bagliori di luce e tenebra che il nostro status comporta.

Immagine2VINCENZO VALLONE: L’anima sognante

Sognare di spiccare il volo, lassù, oltre il sole di Firenze, librandosi con la leggerezza di una farfalla, per poi lasciarsi cadere ad accarezzare le linee perfette della cupola di Santa Maria in Fiore.

Oppure lasciarci catturare dalle suggestioni delle sue lamiere, che sbocciano in lampi di luce, e con esse librarci oltre una quotidianità in cui gli oggetti da utensili del quotidiano vivere si trasformano in magici strumenti indispensabili per innescare in noi una magnifica reverie.

Libere associazioni di materiali che compongono le sue opere, con lo stesso fascino di una casualità solo apparente di pensieri ed emozioni che si schiudono.

Tecniche e materiale sono un tutt’uno nel linguaggio sincretico, ma i uguale a se stesso di quest’artista in cui sembrano avere trovato perfetta sintesi tra l’ambito più razionale dell’arte, reminiscenze architettoniche che ci portano a coniugare l’idealità della forma con la diffusa matericità di uno spazio, puro condensato di oggetti distrattamente riutilizzati, ricordi e interrogativi sospesi.

Elisa Larese

This slideshow requires JavaScript.

Wonders of the Universe

DSCN2296Studio Tablinum: 84 Orchard Street, between Broome and Grand. There is an art gallery called “Artifact”. We are in New York City, the “Big Apple”, the city that never sleeps.

Here, from the 7th of September to the 28th , has exhibited a great Italian artist named Giorgio Tardonato.

He lives and works in Eupilio, a little town near Como. He’s a really kind man, one of those who is difficult to find nowadays, one of those who has old ways and habits. In few words, a gentleman. I have had the pleasure of knowing him personally, and the idea that I had of him turned out to be true: he shook my hand gently, a big smile lighting up his face, and together we have observed and discussed about his paintings that were in the gallery.

He has an impressionistic training. His kind of painting could be called “Space Art”, the founder of this current is Chesley Bonestell (1888-1986), an American painter, designer and illustrator.

DSCN2295In his works we find stars, galaxies, comets, star clouds but also fanciful galaxies of antimatter, negative skies and cosmic crystal.

Painting techniques are always in progress: oil on canvas or acrylics on canvas, brushes, spatulas, airbrush, inclusions, but also self made canvases, cuts filled with transparent resins and true gold inclusions, shapes: engraved or cut, transparent or opaque.

But the most important thing which characterize Tardonato’s operas is the attention that he puts to the creation of his artworks: before painting something he observe it thanks to a telescope. It is a really hard work which requires calm and precision and that’s why he uses lots of time for the creation of a canvas, also because he wants that his operas are realistic. In his artworks he mixes the passion for the Space and that for the painting, without creating something imaginary but at most he gives to the operas a free artistic interpretation, without departing it from the reality.

He’s a man with the head which tends to the sky but the feet on Earth, as it were.

DSCN2780In the exhibition of NYC there were operas which are connected with the scientific and the astronomical tools periods, two of Tardonato’s artistic phases.

In the scientific period there are oils on canvas, acrylic, opaque or glossy paintings. The dimensions are relatively big and the peculiarity of these early works is the scientific accuracy with many details. They are some of the most beautiful and famous heavenly bodies like “Antennae”, which represents a collision between two galaxies placed at 60 million light-years away in the constellation of the Raven. The name comes from the gravitational deformation which the two original spirals arm have, like the antennae of an insect. Or also “The South Polar Aurora” which represents the phenomenon of the aurora borealis and there are also other canvases which are always connected to stars, galaxies, globular clusters and nebulas.

In the astronomical tools period, instead, are painted the scientifical instruments which permits men to discover the wonders of Universe like ISS, the International Space Station which is inhabited by 3 astronauts and which allows to study celestial phenomena and make searches.

20140907_180053I think that this exhibition was really beautiful: the location was modern and quiet also if it was located in the middle of LES, the central borough of Manhattan. Orchard street is an important historical place empty of factories and shops, you can see tourist at any time. The set-up was great: the canvases exploded in the walls, lighted in a brilliant way which exalted the glossy effect of the canvases. All of this explain why there were people at any hour; most of all during the preview on Sunday because there was the fashion week.

DSCN2779A unique experience which is the result of the union of the location with the set-up and, but most of all, with the canvases.

In short, with this exhibition in New York, our artist has proven to be a really great painter that not only manages to capture the magic of Space and transmit it to us, but also manages to make us lift up our head to look at the wonders of the Universe. And to surprise us; which is something really rare today.

Camilla Oliveri

Wonders of the Universe

DSCN2296Studio Tablinum: al numero 84 di Orchard Street, tra la Broome & Grand, si trova una galleria d’arte di nome Artifact. Siamo a New York City, la “Grande Mela”, la città che non dorme mai.

Qui, dal 7 al 28 Settembre 2014, ha esposto un grande Artista italiano di nome Giorgio Tardonato.

Di origine comasca, vive e lavora a Eupilio, un piccolo paese in provincia di Como. È un uomo davvero pacato e gentile, di vecchio stampo, di quelli che non vedi più molto spesso in giro oggigiorno. Un gentiluomo insomma. Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente e l’idea che mi ero fatta di lui in base a quello che mi avevano raccontato si è rivelata veritiera: mi ha stretto la mano con gentilezza, un grande sorriso gli illuminava il volto e insieme abbiamo osservato e discusso delle sue tele che erano lì in galleria.

Ha una formazione di taglio impressionista e il suo genere di pittura è “astronomico”, di cui l’iniziatore è Chesley Bonestell (1888-1986), un pittore americano, designer e illustratore.

DSCN2295Nelle opere ci sono stelle, galassie, comete, nubi cosmiche, ma anche fantastiche galassie di antimateria, cieli in negativo e cristalli cosmici.

Le tecniche necessarie sono in continua evoluzione: tele dipinte con colori ad olio o acrilici; pennelli, spatole, aerografo, scorrimento, inclusioni; anche tele autocostruite, con tagli riempiti di resine trasparenti e inclusioni d’oro; forme scolpite o incise, opache e trasparenti.

Ma la cosa che caratterizza principalmente la pittura di Giorgio è l’attenzione che pone alla creazione delle sue opere: prima di dipingere osserva il soggetto grazie a un telescopio e solo in seguito riporta l’immagine sulla tela. È un lavoro arduo e faticoso che richiede precisione e pazienza; ed ecco perché impiega anche anni a terminare una sua opera, oltre al fatto che vuole che siano realistiche. Nelle sue tele mescola la passione per lo Spazio con quella per la pittura, senza creare nulla di immaginario ed al massimo conferisce all’opera una libera interpretazione artistica, senza allontanarla troppo dalla realtà.

È un uomo con la mente protesa verso lo Spazio ma con i piedi sulla Terra, per così dire.

Nella mostra di NYC c’erano opere connesse al periodo scientifico e a quello degli strumenti astronomici, due tra le varie fasi artistiche di Tardonato.

DSCN2780Il periodo scientifico concerne opere ad olio, in acrilico, opache e lucide che hanno dimensioni abbastanza grandi e cura nella fedeltà scientifica con dettagli ed effetti di movimento. Sono alcuni fra i corpi celesti più belli e famosi come “Antennae”, che rappresenta il nucleo di uno scontro fra due galassie poste a 60 milioni di anni luce da noi, nella costellazione del Corvo. Il nome deriva dalla deformazione gravitazionale che hanno i bracci delle due spirali originarie, simili alle antenne di un insetto. O anche “Aurora Polare Sud” che rappresenta, invece, il fenomeno dell’aurora boreale; ma ci sono anche molte altre tele connesse alle stelle, alle galassie, agli ammassi globulari e alle nebulose.

Per quanto riguarda il periodo scientifico, invece, vengono dipinti gli strumenti tecnologici che hanno permesso all’uomo di conoscere le meraviglie dello Spazio come ISS, la “Stazione Spaziale Internazionale” che è abitata da 3 astronauti e che permettere di studiare fenomeni celesti e fare ricerca.

20140907_180053Credo che questa mostra fosse veramente bella: la location era moderna e tranquilla anche se si trovava nel bel mezzo del LES, il quartiere centrale di Manhattan. Orchard Street è un importante luogo storico pieno di gallerie d’arte e di negozi, si possono vedere turisti in qualsiasi momento. L’allestimento era grandioso: le tele esplodevano dalle pareti ed erano illuminate in modo tale da esaltarne brillantemente l’effetto lucido. Tutto ciò questo spiega perché ci fosse gente a qualsiasi ora; soprattutto per l’anteprima di Domenica durante la settimana della moda.
Un’esperienza unica che è il risultato dell’unione della location con il setup e, soprattutto, con le tele.

DSCN2779Insomma, con questa mostra newyorkese il nostro artista ha confermato di essere davvero un grande pittore che non solo riesce a cogliere la magia dello spazio e a trasmetterla a noi comuni mortali, ma riesce anche a farci alzare la testa per osservare le meraviglie dell’Universo. E a farci sorprendere; cosa assai davvero rara attualmente.

Camilla Oliveri

Olympos: Hermes, il Messaggero degli Dèi

Hermes_Logios_Altemps_Inv8624Studio Tablinum: basterebbero poche parole per definire il Dio Hermes, ossia: ladro, bugiardo e imbroglione. In verità  Hermes era anche un Dio generoso, alle volte, e andrebbe considerato un Dio vagabondo per la sua connotazione “professionale”; era il Messaggero degli Dei, faceva da tramite fra l’Olimpo e la terra, ma non solo, faceva da collegamento fra il mondo dei vivi e quello dei defunti. E’ il Dio delle soglie, un ponte tra il visibile e l’invisibile e arriva sempre inatteso e con rapidità. Per questa sua capacità di essere ovunque e in nessun luogo, leggero e inavvertito, lo rendono non solo patrono delle comunicazioni e dei viaggi ma anche del furti; tutti i ladri di questo mondo, per forza di cose, debbono avere un protettore potente per potersi destreggiare con fugacità.

maiaFiglio di Zeus e della Pleiade Maia, Hermes è considerato uno dei dodici Olimpi, i suoi simboli erano il gallo e la tartaruga, era facilmente riconoscibile per il suo abbigliamento, il suo cappello e i suoi sandali alati, il borsellino ed il Kerykeion, il bastone da viandante. Zeus, per evitare di farsi scoprire dalla moglie Hera, segretamente sgusciava di notte fuori dal letto di nozze e si precipitava nella grotta dove la figlia del gigante Atlante Maia lo attendeva. Da questa unione nacque Hermes e non poteva che essere figlio del Padre degli Dei. Precocemente, la sera della sua nascita, scappò dalla sua culla e si incamminò nella boscaglia. Con stupore la prima cosa che vide fu una tartaruga, animale corazzato e buffo; Hermes preso dallo stupore riportò l’animale nella grotta e con un coltello lo uccise e dal suo guscio ne ricavò una nicchia dove vi posizionò sette corde di nervo di pecora che iniziò a pizzicare, in quell’istante ne scaturì un suono dolce ed armonioso che incantava. Era nata la Lira.

Hermes era un Dio dalla mente fervida e brillante, vedeva cose che gli altri non potevano nemmeno immaginare, e qui la sua seconda avventura, dopo solo un giorno di vita, stava per essere messa in atto. Si mise in testa di rubare le vacche sacre del Dio Apollo, suo fratello. Cosi Hermes depose il nuovo strumento musicale e si incamminò verso i monti della Pieria, dove pascolava la mandria degli Olimpi. Radunò la mandria e la portò via con se, accorto che le vacche camminassero tutte all’indietro per non lasciare tracce direzionali su di un terreno sabbioso. Mentre per confondere le idee costui prese delle calzature enormi con foglie e rami, pensando che nessuno avrebbe mai sospettato che il ladro fosse un bimbo in fasce, ma un gigante o un mostro.

Arrivato in un luogo sicuro nascose le vacche e ne macellò due, che con buon appetito hermes e argodivorò in loco. Si pensa che quel gesto portò il Dio Hermes ad inventare il fuoco e nuove tecniche per cucinare gli alimenti. Insomma dopo ventiquattrore di vita l’infante inventò la Lira, il fuoco e l’arte culinaria.

Apollo, recandosi al pascolo per il controllo quotidiano, si accorse che mancavano all’appello cinquanta vacche e non si capacitava del fatto che le impronte provenissero da una parte improbabile e poi quelle impronte giganti, nessuno poteva lasciare impronte simili. Visto al lavoro un vignaiolo lo interrogò ed il vignaiolo, che non se la senti di mentire al Dio del Sole, racconto un fatto strano, un bimbo che conduceva una cinquantina di vacche che procedevano all’indietro. A quel punto Apollo andò su tutte le furie e si precipitò nella grotta, dove nel frattempo il neonato furfantello Hermes era tornato per un riposino ristoratore. Preso Hermes per un orecchio lo condusse sull’Olimpo. Una volta al cospetto del Padre degli Dei, Hermes giurò e spergiurò che non sapeva nulla di queste “vacche” ma che era solo un povero neonato. Zeus a quel punto rimproverò il neonato intimandogli la restituzione del maltolto e ammonendo Hermes di comportarsi in futuro in modo più corretto, ammonimento che Hermes non seguì mai per via della sua natura scaltra e furtiva. Tuttavia, per fare pace con il fratello Apollo, gli donò lo strumento che da poco aveva inventato, la Lira. Avendola nelle sue mani Apollo divenne anche il Dio della Musica.

Hermes IVCome dicevamo prima Hermes era il Dio protettore dei viandanti, dei commercianti e dei ladri ma essendo un messaggero che viaggiava per tutto il mondo aveva anche un compito più gravoso, ossia quello di accompagnare le anime dei defunti nell’Aldilà, nell’Ade. Il Dio le radunava e con il suo bastone magico le conduceva attraverso le porte dell’inferno dove esse erano condannate a rimanere in eterno e questa operazione si ripeteva tutte le notti, non a caso Hermes veniva anche identificato come una divinità esoterica. Malinconico custode dell’oltremondo.

Era venerato in tutta la Grecia, ma il centro più importante dove veniva praticato il suo culto era a Feneo in Arcadia.

Diciamo inoltre che sull’Olimpo per lui il lavoro non mancava mai, veniva anche impiegato nel disbrigo delle faccende domestiche come pulire la tavola degli Dei, dopo i banchetti, oppure fare il loro coppiere, insomma una sorta di Dio “factotum”.

perseoLe sue molteplici vicende lo vedono aiutare il semidio Perseo nell’uccisione della Gorgone, procurando a Perseo il falcetto di Zeus, le sue scarpe alate, l’elmo di Ade e lo scudo di Atena.

Andò sul grande Caucaso nel tentativo di convincere il Titano Prometeo a svelargli la profezia sulla fine degli Dei Olimpi ma Prometeo, il Titano amico dell’uomo, si rifiutò di parlare e prolungò cosi la sua sofferenza di prigioniero.

Partecipa, come le altre divinità, alla guerra di Ilio parteggiando per gli Achei, anche se proteggerà sempre il Re Priamo, soprattutto quando il vecchio Re andò nell’accampamento dei greci per rivendicare il corpo del figlio Ettore.

Aiutò anche l’eroe Odisseo nel suo rientro a casa, dopo il consiglio degli Dei che stabilì che il Re di Itaca potesse fare ritorno alla sua isola, Hermes si recò dalla Ninfa Calypso per convincerla a far partire Odisseo. Il Messaggero degli Dei aiuto ancora Odisseo dandogli un antidoto contro le pozioni della maga Circe che tramutavano gli uomini in animali.

ErmafroditoGli amori di Hermes furono diversi e tutti con conseguenze bizzarre per la sua discendenza, essendo il Messaggero degli Dei ambiguo nella sua natura stessa, chiaramente, anche la sua prole era alquanto stravagante.

L’amore per la Dea Afrodite portò a generare uno splendido fanciullo dal nome Ermafrodito*. Si dice che Ermafrodito avesse la bellezza di Afrodite e le vivacità di Hermes, nel suo nome sta la chiave degli illustri genitori, ma accadde che durante una scampagnata per i boschi il bel giovane si trovò nei pressi di una fonte e decise di prendersi un bagno, non sapendo però che la Ninfa Salmacide, protettrice di quella fonte, lo spiava interessata a tutta quella bellezza e non appena il ragazzo si tuffo nelle dolci acque della fonte Salmacide entro anch’essa in acqua e si unì a lui, il giovane Ermafrodito, che non voleva saperne di congiungersi con Salmacide, tento di divincolarsi ma la Ninfa presa da una furia cieca fece un giuramento solenne a gli Dei: non venga mai il giorno in cui i nostri due corpi si staccheranno… Pronunciato questo giuramento dall’acqua usci un essere che non era né uomo né donna ma entrambe le cose. Aveva fattezze da fanciulla ma attributi maschili.

dio-panUn altro figlio bizzarro di Hermes, avuto con la ninfa Driope, fu il Dio potente e selvaggio Pan. Hermes avrebbe sedotto la ninfa sulle montagne dell’Arcadia. Invaghitosi di lei il Messaggero degli Dei si trasformò in un caprone e si avvicinò furtivamente alla ninfa, una volta giunto nei suoi pressi con un balzo gli fu addosso e abusò di lei. Ecco perché da questa unione nacque una divinità tanto capricciosa e surreale, metà uomo e metà capro. Si dice che Driope appena vide questo suo figlio ne fu talmente spaventata che lo abbandonò nei boschi.

Pan era una divinità, come suo padre Hermes, che amava i boschi, i pascoli e la campagna, grande amante del sesso e della danza, era solito inseguire le ninfe mentre suona il suo strumento, la siringa o flauto di Pan. Era anche un dio scherzoso e appariva d’improvviso terrorizzando** pastori e viandanti emettendo urla terrificanti.

mercurio-mitoMentre un figlio di eccezionale furbizia, come il padre Hermes appunto, fu Autolico, padre di Laerte e nonno di Odisseo. Nacque dall’unione fra il Messaggero degli Dei e Chione, figlia di Dedalione. Autolico, grande ladro, aveva la capacità di rubare qualsiasi cosa a chiunque e senza essere scoperto. Autolico fu anche un componente degli Argonauti e dispensò consigli al nipote Odisseo durante il loro incontro, non a caso Odisseo era scaltro e ingannatore.

Come avrete compreso siamo di fronte ad un Dio dalle molteplici capacità, non sempre leali e cristalline, ma per i greci Hermes era un Dio a cui votarsi in caso di bisogno pratico: prima di un viaggio, prima dell’apertura di un’attività commerciale o prima di un furto, era bene avere il Dio Hermes come protettore.

Il Prossimo mese tratteremo le vicende della Dea della Saggezza, Atena.

Alessandro Cerioli

*Ancora oggi definiamo Ermafroditismo il fenomeno con il quale una specie animale o vegetale può produrre, in ambo i modi, i gameti maschili e quelli femminili.

** Ancora oggi parliamo di “panico” per le paure improvvise e immotivate.