Olympos: Poseidone, il Dio del Mare

596px-Poseidon_sculpture_Copenhagen_2005Studio Tablinum: Poseidone è il Dio azzurro, il Dio del Mare, ma anche dei corsi fluviali e dei terremoti. Figlio dei Titani Crono e Rea e fratello di Zeus, con il fratello Ade rappresentano la triade divina più importante dei dodici Olimpi. Grande fu il suo contributo durante la Titanomachia che vedeva le divinità di seconda e di terza generazione affrontarsi. L’arma del Dio del Mare, il Tridente, fu forgiato dai Ciclopi, con questa sconfisse, insieme ai fratelli, i Titani che furono poi scaraventati in una prigione al centro della terra con mura di bronzo, che Poseidone provvide personalmente a costruire, il Tartaro. Il Dio azzurro ebbe un ruolo fondamentale anche durante la Gigantomachia, si dice che sconfisse il Gigante Polibote tagliano con il suo tridente l’isola di Coo e scaraventandogliela contro.

I luoghi di culto del Dio del Mare erano Mykonos, Corinto e in molto città della Magna Grecia, ad Atene era secondo solo alla Dea Atena, a lui erano dedicati ogni anno i Giochi Istmici. I marinai gli rivolgevano preghiere e sacrifici, il più comune era annegare dei cavalli in suo onore. Nell’iconografia classica viene raffigurato sul suo cocchio d’oro trainato da cavallucci marini, circondato da delfini che gli nuotavo attorno e con in mano il suo Tridente.

Amphitrite-PoseidonPoseidone abita le insondabili profondità marine, in un palazzo fatto di corallo e conchiglie, con la splendida moglie, la Nereide Anfitrite, dalla loro unione nacque Tritone, mezzo uomo e mezzo pesce, questo figlio, che noi vediamo spesso raffigurato in splendide statue e giochi d’acqua, possedeva un corno di conchiglia con il quale, suonandolo, ammansiva i marosi e le tempeste. Fu sempre l’araldo del padre e lo seguiva ovunque.

Di particolare rilevanza fu l’aiuto incondizionato che diede all’eroe Giasone e agli Argonauti nel far seguire la rotta giusta alla loro nave Argo.

tritoneGli altri figli del Dio del Mare, avuti fuori dal matrimonio con Anfitrite, non furono cosi benevoli come Tritone. Ad esempio il Ciclope Polifemo che divorò i compagni di Odisseo durante la loro prigionia, il brigante Scirone che venne ucciso da dall’eroe Teseo, oppure il cacciatore maledetto Orione ucciso da uno scorpione mandatogli per vendetta dalla Dea della Caccia Artemide.

In questo palazzo sommerso un giorno fece visita un giovane eroe, Teseo principe di Atene, che si pensa fosse il figlio di Poseidone stesso. L’eroe ateniese diretto verso Creta, intento a sfidare il Minotauro, creatura metà toro e metà uomo, fu accusato da Minosse, Re di Creta, di mentire sulle sue origini divine e così fu messo alla prova dal Re che si sfilò l’anello e lo getto nel mare, dicendo a Teseo di recuperarglielo, se era veramente chi asseriva di essere, il figlio del Dio del Mare. Teseo senza pensarci due volte si getto in mare e con l’aiuto dei delfini raggiunse il palazzo del padre divino dove qui ricevette molti doni, fra cui l’anello del Re Minosse, che incredulo lo riebbe dall’eroe dopo la sua emersione dalle profondità del mare.

pasifae e dedaloIl Dio del Mare sapeva essere generoso con i suoi protetti quanto era crudele con i suoi nemici, lo stesso Re Minosse ne sapeva qualcosa. Molto furbescamente venne meno ad un patto con il Dio del Mare, anziché sacrificare al Dio lo splendido toro inviatogli dallo stesso per celebrare la sua grandezza e di sancire il fatto di essere l’unico degno Re dei cretesi, sacrifico un toro comune nascondendo quello prodigioso, scopertolo Poseidone meditò una vendetta raffinata e subdola. Fece impazzire la moglie del Re, Pasifae, facendola innamorare del toro prodigioso. Presa da questa insana passione, fece costruire all’artigiano di corte Dedalo, una vacca di legno dove lei poteva accoppiarsi con l’animale, da questa unione ne nacque una creatura mostruosa, il Minotauro. Che fu prontamente rinchiuso nel labirinto ideato da Dedalo, nascosto agli occhi dei terrorizzati cretesi.

pegasoIl Dio del Mare aveva un’animale sacro, animale nobile che presto l’uomo imparò a domare, il cavallo. Si pensa che addirittura il cavallo più famoso della storia, Pegaso, fu generato dal Dio stesso durante un fugace rapporto con la Più terribile delle Gorgoni, Medusa. Quando il semidio Perseo sconfisse la creatura mostruosa, decapitandola, dal sangue sgorgato dalla ferita spunto Pegaso. Poseidone stesso, di tanto in tanto amava tramutarsi in un cavallo e galoppare a perdifiato. Accadde cosi che, invaghitosi della Dea Demetra, Dea dell’Abbondanza, cerco di farla sua, la Dea nel tentativo di sfuggirgli si tramuto in una giumenta e si nascose in branco di cavalli, ma il Dio del Mare individuo subito nel gruppo di equini la Dea dell’Abbondanza e tramutatosi in potente stallone si accoppio con lei, da questa unione ne nacque una figlia misteriosa, di cui nessuno doveva pronunciare il suo nomee quindi non c’è stato tramandato. Nacque da questo connubio forzato anche un altro cavallo, meno famoso di Pegaso ma non meno prodigioso: Arione, un cavallo che sapeva parlare come un uomo. Fu cavalcato dall’eroe Adrasto durante la spedizione dei Sette contro Tebe.

aiace oileoTra le divinità Olimpiche, Poseidone, era fra le più irascibili e vendicative, per un nonnulla scatenava tempeste e terremoti, soprattutto quando notava nell’uomo una mancanza di fede nei sui riguardi.

A tal proposito ne sanno qualcosa gli eroi della guerra di Ilio, su tutti Odisseo, costretto ad errare per i mari per dieci lunghi anni prima di poter far ritorno nella sua Itaca. Terribile fu anche la sorte dell’eroe Aiace Oileo, scampato ad una tempesta durante il suo viaggio di ritorno da Ilio, si ritrovo a poca distanza da Mykonos, ed ebbe l’ardire di vantarsi di essersi salvato solo con le proprie forze, sentitolo Poseidone si adirò, impugno il suo Tridente e lo scaglio sulla roccia sulla quale aveva trovato la salvezza il naufrago, la roccia si squarcio in due ed il povero Aiace precipitò in mare, annegando.

La parte restante della roccia, se passerete da quelle parti, la potrete vedere affiorare dal mare.

atena e poseidonePoseidone ebbe una disputa anche con la Dea della Saggezza, Atena, per il dominio sulla città di Atene. Accadde che in quel luogo spunto un ulivo e contemporaneamente inizio a sgorgare dell’acqua, ora l’ulivo era simbolo sacro alla Dea Atena e l’acqua lo era per il Dio Poseidone, chi scegliere come divinità tutelare della città ?

Il Re Cecrope decise di dirimere la questione democraticamente. Convoco tutta la cittadinanza per le votazioni: i maschi votarono per Poseidone mentre le donne per Atena. Vinse la seconda e da allora la città fu sotto la protezione della Dea della Saggezza, da cui prese anche il nome Atene.

Poseidone preso dalla collera verso le donne ateniesi, devasto i campi intorno ad Atene e per placare l’ira del Dio del Mare gli uomini di Atene punirono le donne. Da allora in poi non avrebbero più votato, nessun figlio avrebbe preso il nome della madre e nessuna figlia si sarebbe chiamata con il nome della Dea della Saggezza.

poseidone e laomedontePerò anche Poseidone ebbe le sue sonore sconfitte. Accadde che gli Olimpi, stanchi del dominio incontrastato di Zeus, vollero ribellarsi. A capo di questa ribellione ci furono la Moglie divina Era, il Dio Apollo e il Dio del Mare, cosi Zeus fu ingannato e legato. Fu salvato dalla Nereide Teti con l’aiuto del Centimano Briareo, che subodorando odore di rivolta aiuto il Padre degli Dei. Tutte le divinità coinvolte furono unite. E, tra loro, Poseidone fu mandato a servire il Re di Ilio Laomedonte, che gli fece costruire la potente cinta muraria che circondava la città. Al termine dei lavori il Re Laomendonte si rifiuto di corrispondere il giusto compenso al Dio del Mare. Egli, infuriato fece uscire dalle acque, un enorme mostro marino che, secondo gli oracoli interpellati dal Re terrorizzato, poteva essere placato solo con il sacrificio della sua giovane figlia, Esione. Ormai convinto al sacrificio della figlia, per puro caso, venne in loro soccorso il semidio Eracle che uccise la creatura marina, liberando così la città di Ilio dalla sua terrificante presenza.

E da questo episodio nasce la collera verso la città di Ilio da parte del Dio del Mare e non manco mai di parteggiare a favore degli Achei durante la guerra decennale.

odisseaSiamo di fronte ad una divinità estremamente volubile che veniva temuta e venerata da tutto il mondo greco. Capace di grandi slanci ma nel contempo di grandi violenze. E se rapportate il tutto all’estensione dei mari capirete che Poseidone era un Dio che esigeva rispetto.

Il prossimo mese tratteremo le vicende del Dio più bello e crudele dell’Olimpo, Apollo.

Alessandro Cerioli